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GIOCO D'AZZARDO, I DATI DI UN FENOMENO IN CRESCITA. IL PROGETTO DELLA SDS PER AFFRONTARE L'EMERGENZA

Mercoledì 01 Ottobre 2025


Nel 2024 spesi oltre 700 milioni di euro. Nel Pistoiese un incremento superiore alla media regionale e nazionale. La Società della Salute: serve prevenzione, ascolto, formazione e costruzione di reti territoriali. Gli interventi nelle scuole e nei luoghi di lavoro


PISTOIA - 01.10.2025 - E’ un impatto forte ed in continua crescita quello rappresentato dal gioco d’azzardo sul territorio pistoiese. Lo confermano in modo inequivocabile i dati ufficiali più recenti relativi al 2024, forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: nell’ultimo anno sono stati spesi oltre 708 milioni di euro in attività di gioco d’azzardo, una cifra quasi raddoppiata rispetto al 2018, appena sei anni prima. L’incremento locale a Pistoia risulta superiore non solo all’andamento nazionale, ma anche a quello regionale, confermando la necessità di un monitoraggio attento.

Gli obiettivi del progetto – “Per affrontare la complessità del problema, è necessario un approccio che tenga insieme più elementi, ovvero prevenzione, ascolto, formazione e costruzione di reti territoriali solide -– sottolinea la presidente della SdS Pistoiese, Anna Maria Celesti -. Il progetto che la Società della Salute Pistoiese ha affidato a Gruppo Incontro, ente del terzo settore che si occupa di dipendenze da oltre 40 anni, si pone alcuni obiettivi precisi: favorire l’emersione del fenomeno, avvicinare e coinvolgere le persone a rischio e le loro famiglie, promuovere una cultura diffusa della consapevolezza, attivare percorsi di orientamento e accompagnamento, rafforzare le connessioni tra servizi e realtà del territorio anche attraverso il coinvolgimento di altre istituzioni, a partire da quelle scolastiche”. 

La diffusione trasversale del fenomeno - “Il gioco d’azzardo rappresenta oggi una delle sfide più rilevanti per la salute pubblica. La sua diffusione è trasversale: interessa persone di ogni età, genere e contesto culturale, raggiungendole attraverso un’offerta capillare e sempre più accessibile, tanto nei luoghi fisici quanto nelle piattaforme digitali – è il commento della direttrice della SdS Pistoiese, Silvia Mantero -. Questa pervasività lo rende un fenomeno ad alto rischio, che spesso resta sommerso e poco intercettato dai servizi sociosanitari. Le conseguenze non riguardano soltanto la dimensione personale e familiare, ma si estendono anche alla sfera lavorativa e alla coesione sociale delle comunità”.

Numeri che fotografano un problema di salute pubblica - "I numeri confermano che non possiamo più parlare del gioco d’azzardo come di un fenomeno marginale, ma di un problema di salute pubblica che coinvolge un numero crescente di cittadini – sottolinea il direttore dell’UFC Dipendenze di Pistoia dell’Asl Toscana centro, Fabrizio Fagni – È fondamentale intercettare precocemente i comportamenti a rischio e offrire percorsi personalizzati di cura e sostegno. Per questo il lavoro di rete tra istituzioni, scuole, aziende e servizi territoriali è decisivo. Unendo le forze possiamo ridurre l’impatto del gioco d’azzardo patologico e favorire il recupero delle persone e delle loro famiglie".

La prevenzione universale - L’impegno sul fronte della prevenzione si articola su tre grandi aree. La prima è quella della prevenzione universale, che mira a sensibilizzare la popolazione nel suo insieme. In questo ambito si collocano lo sportello di ascolto, attivo sia in presenza che online.

La prevenzione nelle scuole - La seconda è la prevenzione nelle scuole di secondo grado del territorio pistoiese attraverso un progetto già sperimentato denominato “Prize 3.0”. I dati ci dicono che tra i ragazzi che giocano, il 20% lo fa con regolarità, l’11% manifesta un comportamento a rischio e il 7% rientra già in una fascia problematica. Tuttavia c’è un dato incoraggiante: gli interventi educativi condotti nelle scuole hanno dimostrato efficacia, riducendo la frequenza di gioco e correggendo le distorsioni cognitive, con effetti che si mantengono anche a distanza di tre mesi.

A livello locale, i dati raccolti nella provincia di Pistoia confermano questa tendenza: su un campione di 166 adolescenti (età media 18 anni, 48% maschi), il 59% ha giocato nell’ultimo mese. Tra questi, il 27% è classificabile come giocatore regolare, il 15% presenta un comportamento a rischio e il 5% un comportamento problematico.

Questa nuova fase prevede un ampliamento dei contenuti: oltre al tema del gioco d’azzardo, tradizionale e online, verranno affrontati argomenti connessi come l’uso di internet e delle nuove tecnologie, le capacità decisionali, le scelte di vita e la sostenibilità. Sono inoltre previste azioni di sensibilizzazione rivolte a insegnanti e genitori, nonché momenti di restituzione pubblica dei risultati alla comunità

La prevenzione fra i lavoratori - Infine l’ultima azione è rivolta ai lavoratori dei contesti produttivi del territorio pistoiese, precisamente ad aziende con oltre 15 dipendenti. Il progetto si chiama “Giacola 2.0”, anch’esso già sperimentato da Gruppo Incontro sul territorio regionale e con una metodologia consolidata ma al contempo adattabile alle esigenze dei differenti contesti lavorativi.